Spettacolo La calunnia: Karen Wright

Disegno di modello consegnato alla Scuola d'Arti e Mestieri della Sartoria di Lugano (Viganello) - di Lea Ticozzi, adattamento di disegno di Mila Schön

Commenti

  1. Bello il vestito! Da quel che vedo è bianco e a fiori...non è forse troppo "allegro" per la situazione in cui si trova il personaggio? D'accordo, si sarebbe sposata in poche settimane, ma a poco tempo dall'inizio Mary scatena un pandemonio facendo "crollare psicologicamente" Marta e Karen, la quale rompe il fidanzamento con Cardin...questa è la mia opinione, ma se qualcuno avesse qualcosa da aggiungere si faccia sentire! (ad ogni modo, l'abito è molto grazioso :D)

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  2. Ok come non detto, ho letto ciò che c'è scritto verticalmente a penna a sinistra del disegno: "in attesa del matrimonio, mentre la scuola avviata procede sempre meglio". Problema risolto! :D :D

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  3. L'abito cambia, fra I atto e III atto! Stesso modello, colore scelto.

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  4. Gente io avrei una domanda sulla piéce. Non ho capito il pezzo a pagina 63, in basso:

    [...]

    CARDIN: Non parliamo più. dimentichiamo e andiamo avanti.
    KAREN: (sconcertata) Andare avanti? [ecco, già non capisco questo "scontcertata": perché?]
    CARDIN: Sì, Karen.
    KAREN: Tu mi credi, allora?
    CARDIN: Certo che ti credo. Dovevo solo sentirtelo dire.
    KAREN: No, no, no. Le cose non stanno così. Può darsi che tu mi creda. Io non saprei mai se tu mi hai creduto o no. Neppure tu sapresti mai se mi hai creduta. Non potremmo fare così. Non vedi cosa succederebbe? Noi ne saremmo perseguitati per tutta la vita. Io avrei sempre paura, e alla fine la mia paura farebbe che...farebbe che ti odiassi. Sì, lo farebbe; so che lo farebbe. Ti odierei per quello che credessi di avereti fatto. E odierei anche me stessa. E crescerebbe crescerebbe fin che ne saremmo rovinati. Ah Joe, hai visto tutto questo tu stesso. te ne sei reso conto per primo.

    [...]

    Anche quest'ultima battuta non capisco. Perché all'inizio dice che lo cose non stanno così? Perché Cardin non dovrebbe credere a Karen? O.o

    Grazie mille a tutti e a presto! :D

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  5. Dunque, caratteristiche del mio personaggio...il copione mi dice: "donna di ventotto anni, spontaneamente affabile nei modi, senza sacrificio del calore o della dignità.". In effetti, mi pare che sia una donna gentile nei modi di fare ma che non lascia trasparire in modo evidente le emozioni. Forse è a causa di questa sua discrezione che Marta s'innamora di lei (ne avevo parlato con la soressa, con Vitto e qualcun altro un paio di settimane fa credo...).
    Unico cruccio che mi assilla, è il rapporto con Cardin. Non riesco bene a capire che tipo di legame abbiano...

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  6. Love love love.
    Come va il lavoro? Cerca di definire l'iter lavorativo di Karen. E con l'amore? Tutto è da costruire ... come? Secondo quali tempi? Cosa possiede la precedenza?

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  7. Karen è una ragazza mite, gentile, che ama il proprio lavoro, Joe e la scuola. Dopotutto, ama anche le ragazze ed è sempre paziente con loro (anche se ha un conflitto con Mary). Quando viene accusata di lesbismo è incredula, poiché sa di non esserlo (mentre Marta lo è e lo scopre con certezza alla fine). Tuttavia, dopo poco tempo si arrende all'evidenza, fino a lasciare Joe, che non sa più cosa sia vero e cosa no. Potrei dire, secondo la mia interpetazione, che Karen è troppo "arrendevole", invece di convincere Joe a crederle, invece di dirgli che è tutto falso e che lo ama, lo lascia, gli dice che non si potrà più andare avanti come prima. Inoltre, non crede più nel fatto che Joe le crede (ehm, scusate il gioco di parole, ma è l'unico metodo che ho trovato per spiegarlo!).
    A questo punto, penso di aver capito la battuta a pagina 63:

    "No, no, no. Le cose non stanno così. Può darsi che tu mi creda. Io non saprei mai se tu mi hai creduto o no. Neppure tu sapresti mai se mi hai creduta. Non potremmo fare così. Non vedi cosa succederebbe? Noi ne saremmo perseguitati per tutta la vita. Io avrei sempre paura, e alla fine la mia paura farebbe che...farebbe che ti odiassi. Sì, lo farebbe; so che lo farebbe. Ti odierei per quello che credessi di averti fatto. E odierei anche me stessa. E crescerebbe crescerebbe fin che ne saremmo rovinati. Ah Joe, hai visto tutto questo tu stesso. te ne sei reso conto per primo."

    Unico dubbio: perché Karen dovrebbe "odiare Joe per quello che crederebbe di avergli fatto"? Capisco se odiasse solo se stessa, ma anche Joe...è un punto che riesco a capire solo in parte!

    Grazie a chiunque mi risponda :) ^-^

    Ciao! vero =)

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  8. Ci si odierebbe per i dubbi che crescono, probabilmente.

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  9. Ho un piccolo dubbio sulla battuta che Karen dice a Joe:

    "Stai ancora cercando di risparmiare me, ancora pensando che potremo essere di nuovo a posto, ma non lo saremo mai. Mai. Non so le ragioni di tutto questo. Guarda, io sono qui, non sono cambiata. Le mie mani sembrano proprio le stesse, il mio viso è lo stesso, anche il mio vestito è vecchio. Siamo in una stanza dove siamo stati tante volte...tu sei seduto allo stesso posto di sempre, è quasi l'ora di cena. Io sono come tutti gli altri, posso avere te e un bambino, e posso andare al mercato, al cinema, e la gente mi parlerà e...oh, scusami, non devo parlare così. Non potrebbe più essere vero" [...]

    (forse la battuta è un po' cambiata perché l'ho scritta a memoria :P)

    Se ho ben capito, Karen sa che non saranno più a posto, ma si chiede perché, visto che è sempre la stessa, non è cambiata, quindi non capisce che cosa abbia di esterno per essere coSì repellente per la società. Immagino quindi che per un momento si sia convinta che non ha niente, per questo dice che può andare al mercato e al cinema. Ma dopo che vede il viso di Joe si rende conto che è tutta un'utopia e che la realtà è un'altra.

    Io penso che questa battuta riassuma questo mio pensiero, ma non sono sicura...forse è tutto sbagliato! Se mi potesse illuminare mi farebbe un enorme piacere!

    Grazie!

    Veronica

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  10. Cara Veronica,
    la battuta è fondamentale perché è come se per un attimo Karen si lasciasse andare ai sogni e fantasticasse, dopo che ha constatato che pure il suo amato Joe, colui che desiderava condividere la vita con lei, ha avuto dubbi sulla sua relazione con Marta. Questi sogni la riportano indietro a quando non esisteva nulla della calunnia, ma nel sognare (e ridere come sua abitudine delle vicissitudini della vita -è una persona solare- e cerca di sorridere anche dei suoi sogni!), sa bene che sta dicendo a Joe che queste possibilità non potranno più tornare, per cui sogna a parole quello che sa di non poter sognare davvero.
    Poi con un sorriso di persona che comprende la vita, risponderà a Joe: "No, è solo quello che ci piacerebbe aver avuto. È quello che adesso non possiamo avere".
    E l'invito è di andarsene: i sogni sono infranti, nel dolore di questa distruzione ma anche nella pura constatazione di questa realtà.

    Karen è una donna molto forte interiormente, che riuscirà a sopportare la visita della signora Tilford nel momento in cui tutta la sua realtà (il matrimonio con Joe, l'amicizia e il lavoro con Marta) è stata distrutta.

    Durezza della verità e della sua vita, che lei con lo spettatore guarda dalla finestra, a fine spettacolo.

    Solitudine di dolore e rassegnazione: non si può cancellare il male, una volta che lo si crea.

    Simbolico che Mary rompa il regalo di Joe a te, a inizio spettacolo!

    ;-)

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