Lett tera apera al mastro -ogniuno dicca lasua-
Kulyenchikov,
zirca il cuatro di apri le 189X
In
una tiepida giorniata di primmavera, i peschi, gli exteri umani e i
canarini e l’Orsaminnore e i panni stesi e le cinchiallegre cantano
(non tutti intonati) sui rami degli alberi (Snetky dice albeti).
La nuovvo maestro sta per arrivare e insieme ankora leggeremo che
“duecento anni fa, il villaggio fu colpito da una maledizione che
investì ogni uomo, donna, bambino e animale domestico […],
lasciando ognuno di loro, e questo potrà sembrarvi incredibile, con
un’intelligenza non superiore a quella di un bitorzolo d’albero”.
Lo aspetiamo per vedere i suoi occhi e sentire il suo algebra di suoni
meraviglia.
Magari
ci salverà dalla maledizione.
http://www.teatrodinessuno.it/rivista/documenti/cechov-michail/sistema-stanislavskij
http://www.teatrodinessuno.it/rivista/documenti/cechov-michail/sistema-stanislavskij
Commenti
Posta un commento