Lett tera apera al mastro -ogniuno dicca lasua-


Kulyenchikov, zirca il cuatro di apri le 189X

In una tiepida giorniata di primmavera, i peschi, gli exteri umani e i canarini e l’Orsaminnore e i panni stesi e le cinchiallegre cantano (non tutti intonati) sui rami degli alberi (Snetky dice albeti). La nuovvo maestro sta per arrivare e insieme ankora leggeremo che “duecento anni fa, il villaggio fu colpito da una maledizione che investì ogni uomo, donna, bambino e animale domestico […], lasciando ognuno di loro, e questo potrà sembrarvi incredibile, con un’intelligenza non superiore a quella di un bitorzolo d’albero”. Lo aspetiamo per vedere i suoi occhi e sentire il suo algebra di suoni meraviglia.

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